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< class="imPgTitle" style="display: block;">Un sorriso smagliante
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Le due parti fondamentali del dente sono la corona, cioè la parte bianca presente in bocca, e la radice che si stabilisce all’interno delle ossa mascellare o mandibolare. Dall’esterno verso l’interno, il dente è composto da quattro tessuti principali.

- Esternamente c’è lo smalto, la sostanza più dura e resistente del corpo umano, che copre completamente la corona.

- Subito sotto questo strato c’è il cemento, che ha il compito di coprire e proteggere la radice.

- Più all’interno si trova la dentina, sostanza molto simile alle ossa, ultimo strato protettivo per la polpa.

- All’interno, nella parte centrale del dente, si trovano i vasi sanguigni, i linfatici ed i nervi. Per questo motivo la polpa è l’unica parte del dente che può far male.


GENGIVE ARROSSATE CHE sanguinano facilmente. E’ questo il segnale d’allarme più comune che denuncia la presenza di alterazioni del parodonto, il tessuto che protegge i denti, di cui la gengive stesse sono una parte fondamentale. Ma è solo uno dei tanti problemi – pur se un’elevata percentuale di persone presenta fastidi di questo tipo – cui il cavo orale può andare incontro. Perché i denti e la loro attività masticatoria sono un elemento chiave per la salute della bocca e non solo, ma soprattutto sono una vera e propria “finestra” sul nostro organismo che va salvaguardata, attraverso controlli regolari dal dentista e trattamenti mirati da parte dell’igienista dentale.

Senza dimenticare che ogni dente ha una sua funzione, armonica con il resto dei suoi “colleghi” e quindi va seguito con attenzione. Quando introduciamo un alimento entrano in azione gli incisivi, che hanno il compito di afferrare e iniziare a triturare l’alimento. Subito dopo la masticazione prevede l’attività dei quattro appuntiti canini, che strappano gli alimenti più resistenti. In seguito, quando il cibo viene spostato verso la parte posteriore della bocca, i premolari concludono la triturazione mentre gli otto grandi molari, con la loro superfi cie appiattita, schiacciano definitivamente i cibi. Un sistema naturalmente così complesso va ovviamente protetto e la prima “mossa” è una corretta igiene orale.

Lo spazzolamento dei denti e l’impiego del filo interdentale sono le armi più efficaci per prevenire le affezioni dentarie. I residui alimentari che si accumulano dopo un pasto, specie se si è esagerato con l’assunzione di zuccheri, possono infatti col tempo ledere lo smalto e dare il via a processi patologici. L’ideale sarebbe riuscire a pulire e denti (ed anche la lingua, con una semplcie spazzolata) sia prima che dopo i pasti. Prima per rimuovere i resti degli alimenti presenti tra i denti e le gengive, dopo – magari ad una ventina di minuti dal termine del pasto, per eliminare l’accumulo di residui potenzialmente tossici per lo smalto.

Su questo fronte una recente ricerca che ha preso in esame la letteratura scientifica fino al 2005 realizzata a cura di Ignazia Casula, dell’Università di Brescia, con la collaborazione di Mario Giannoni, docente all’Università dell’Aquila e Presidente della Commissione Nazionale dei Corsi di Laurea in Igiene Dentale (Clid) e di Luca Levrini, presidente dello stesso Clid e docente all’Università degli Studi dell’Insubria, ha dimostrato che gli spazzolini elettrici con tecnologia oscillante rotante risultano significativamente più efficaci dello spazzolino manuale tradizionale nella rimozione della placca, nella risoluzione della gengivite e nel miglioramento delle malattie gengivali.



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